La postura perfetta non esiste

La postura deve essere funzionale non perfetta.

Elia Fortini

2/26/20252 min read

Molti pazienti si presentano nel mio studio moralmente afflitti dalle conseguenze estetiche di una postura ipercifotica, con le spalle chiuse o con il famoso “gibbo del bisonte”, ovvero quell’inestetisimo (gobba) in prossimità della settima vertebra cervicale.

Le persone intuiscono che si tratta di un problema posturale e chiedono aiuto nel trovare un rimedio che possa riportarli ad una condizione posturale idealizzata e perfetta.

Purtroppo questo non è possibile, la postura perfetta non esiste; anche la miglior postura se mantenuta a lungo durante la giornata può dare problemi e fastidi.

Quello che mi piace ribadire è che la miglior postura è quella in movimento, quindi il “segreto” è muoversi, fare attività fisica più volte a settimana.

Come siamo arrivati a questo punto? Il nostro corpo è strutturato per correre, saltare e chinarsi ma oggi ci ritroviamo in ufficio, in fabbrica o in auto per molte ore al giorno, quindi in posizioni statiche e, talvolta, ripetendo più volte lo stesso gesto.

Si può ben capire che tutto questo è contro la nostra natura ed il nostro corpo ci avverte con dei dei campanelli d’allarme, che sia un mal di schiena, una cervicalgia oppure un mal di testa.

Come possiamo combattere questo processo? L’obiettivo è quello di introdurre all’interno della nostra routine quotidiana, anche per pochi minuti, degli esercizi che vadano a stimolare il nostro sistema muscolo scheletrico e le nostre articolazioni, nel riprodurre movimenti che di solito non esercitiamo, per esempio lo squat o un esercizio di mobilità per le anche.

Quindi l’esercizio quotidiano influenza la nostra struttura? Assolutamente sì, il concetto di struttura e funzione è strettamente correlato, infatti ad ogni cambiamento di funzione corrisponde un cambiamento di struttura e viceversa.

Con il termine “postura” indichiamo la capacità del nostro corpo di occupare uno spazio e di mantenere un equilibrio capace di contrastare la forza di gravità. Mi piace anche sottolineare come la nostra postura sia il risultato di altri fattori come il nostro carattere, l’ambiente che ci circonda e i vari stimoli a cui siamo stati sottoposti nel tempo.

In conclusione, quello che mi interessa far capire alle persone è che avere un corpo forte, mobile ed elastico è una condizione essenziale affinché possiamo adattarci alle circostanze e compensare gli squilibri e i piccoli traumi a cui siamo sottoposti tutti i giorni.

Questo ci permetterà di non avvertire alcun sintomo anche se la nostra postura non è perfetta a livello strutturale ed estetico. Dunque, difficilmente si riuscirà a correggere un’ipercifosi o una scoliosi, ma possiamo fare in modo che non ci diano problemi nella quotidianità, investendo pochi minuti al giorno per il nostro benessere.